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Con l’obiettivo di migliorare la sostenibilità ambientale econtribuire alla conservazione del territorio, nell’ormai lontano 2012 abbiamo deciso di intraprendere un percorso pionieristico nella progettazione e adozione dei sistemi agroforestali. Esaminiamo ora la nostra esperienza attraverso diversi progetti realizzati negli ultimi anni, esaminandone i benefici e le sfide, fornendo, in ultima battuta, le nostre personali conclusioni.
Il nostro primo impianto agroforestale risale al 2013 e fu realizzato grazie al finanziamento della misura 222 del PSR Veneto 2007-2013. Con l’aiuto del Dott. Giustino Mezzalira, esperto di agroforestazione e gestione forestale, all’epoca responsabile dell’area agroforestale di Veneto Agricoltura, e sotto la supervisione dell’Università della Tuscia, in particolare del Dott. Pierluigi Paris, abbiamo piantato 330 pioppi i214 e 330 farnie con un sesto di impianto di 5 metri alternati. Questa iniziativa ci ha resi l’unica azienda privata italiana a entrare nel progettoAGFORWARD (AGroFORestry that Will Advance Rural Development), finanziato dall’Unione Europea.
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AGFORWARD è stato un progetto di ricerca quadriennale, iniziato nel 2014 e concluso nel 2017, finanziato dal Settimo Programma Quadro per la Ricerca e lo Sviluppo Tecnologico dell’UE. Coordinato dall’Università di Cranfield, ha coinvolto 23 organizzazioni leader nella ricerca e promozione dell’agroforestazione in Europa, con l’obiettivo di promuovere pratiche agroforestali che migliorassero la competitività rurale, oltre ai benefici ambientali e sociali. Il progetto ha adottato un approccio partecipativo, lavorando con 40 gruppi di stakeholder e oltre 800 agricoltori e altri attori del settore rurale in 13 paesi. AGFORWARD ha facilitato la ricerca e l’innovazione in collaborazione con agricoltori, proprietari terrieri e altri partner rurali, migliorando i servizi ecosistemici e la redditività delle aziende agricole a livello di campo e paesaggio.
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Questo primo impianto ci ha permesso di studiare l’evoluzione del sistema agroforestale, confermando numerosi benefici ambientali come la protezione del suolo dall’erosione, il miglioramento della biodiversità e il sequestro del carbonio. Abbiamo riscontrato direttamente come gli alberi proteggano il suolo dall’erosione causata dal vento e dalla pioggia, ne migliorino l’infiltrazione dell’acqua e creino habitat ottimali per un’ampia varietà di specie animali. Per quanto riguarda la scelta della varietà , il pioppo è una specie igrofila con rapido accrescimento che trova il suo ambiente ideale in aree ripariali, inoltre, gli ibridi di pioppo come il clone i214, sono in grado di produrre legname da industria con un ciclo relativamente breve di circa 10 anni, purché piantati su terreni fertili con adeguata disponibilità idrica.
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La piantagione di astoni sul bordo delle scoline ci ha permesso un uso produttivo di queste fasce di terreno limitrofe ai terreni coltivati fino ad allora improduttive, senza alterarne la stabilitĂ e consentendo il libero accesso ai mezzi meccanici per tutte le operazioni colturali.
Nel 2019 abbiamo intrapreso due ulteriori progetti agroforestali, questa volta senza finanziamenti esterni. Il secondo impianto comprende 670 pioppi dei cloni Diva, Senna e i214, piantati con sesto di impianto di 5 metri. Questo progetto è stato concepito per aumentare la diversità genetica e la resilienza del sistema agroforestale e parallelamente testare la compatibilità e la crescita di diverse varietà di pioppo.
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Il Pioppo Senna è un clone derivato da un'ibridazione naturale, noto per la sua rapida crescita e apprezzato sia per la produzione di biomassa che di legname di alta qualità . Questo clone ha mostrato una buona resistenza alle malattie, in particolare alla ruggine, e una buona tolleranza alle condizioni di stress idrico. In grado di adattarsi bene a una molteplice varietà di condizioni ambientali, con preferenza per terreni fertili e ben drenati. Questo lo rende una scelta eccellente per piantagioni destinate alla produzione di legname di qualità , carta e biomassa.
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 Il Pioppo Diva, anch'esso un clone derivato da incroci specifici, è caratterizzato da una crescita molto vigorosa e rapida, spesso superiore a quella di molti altri cloni. Questo clone è altamente resistente alle principali malattie del pioppo, inclusa la ruggine, e ha dimostrato finora una buona tolleranza agli stress ambientali. Ideale per piantagioni orientate alla produzione di legname di qualità e carta, particolarmente adatto per progetti di fitodepurazione e miglioramento ambientale grazie alla sua capacità di adattarsi a diverse condizioni di suolo, compresi suoli più pesanti e meno fertili.
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 Parallelamente, il terzo impianto ha visto la piantumazione di 720 pioppi i214, con l’obiettivo di rafforzare ulteriormente la nostra capacità di sequestro del carbonio e migliorare la struttura del suolo. Il Pioppo i214, già testato nel nostro primo impianto, ha dimostrato di essere probabilmente la più scelta valida per la protezione del suolo dall’erosione, il miglioramento dell'infiltrazione dell'acqua e la creazione di habitat per una varietà di specie animali.
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Questi due progetti realizzati nel 2019 ci hanno permesso di aumentare la resilienza del nostro sistema agroforestale, migliorare la diversitĂ genetica e testare nuove varietĂ di pioppo.
Nel 2020 abbiamo realizzato il nostro quarto ed ultimo impianto agroforestale, questa volta finanziato dalla misura 16 del PSR Veneto 2014-2020 all'interno del gruppo operativo CARTER. Il progetto CARTER (Biochar e nuove superfici forestali: binomio vincente per la conservazione e sequestro del CARbonio nel TERreno) aveva come scopo quello di promuovere la conservazione e il sequestro del carbonio nel settore agricolo e forestale. In questo contesto, abbiamo piantato 310 pioppi i214 con un sesto di impianto di 5 metri. Il progetto ha dimostrato come l'uso del biochar e la creazione di nuove superfici forestali possano migliorare la capacità del suolo di trattenere il carbonio, contribuendo così alla mitigazione del cambiamento climatico.
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Il progetto CARTERha affrontato due problemi principali: il declino della pioppicoltura e la perdita di sostanza organica nel suolo. L'obiettivo principale del progetto era quello di riuscire ad aumentare la superficie di pioppeti sui suoli agricoli, combinando la produzione di assortimenti di alto valore con lo stoccaggio del carbonio nel suolo grazie all'uso del biochar come ammendante organico, prodotto attraverso l'utilizzo degli scarti della pioppicoltura.
Le principali innovazioni del progetto includevano l'aumento dell'uso di cloni di pioppo a maggiore sostenibilità ambientale, l'utilizzo degli scarti della pioppicoltura per la produzione di biochar, e l'uso di quest’ultimo come ammendante organico.
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Le attività del progetto hanno incluso anche la realizzazione di un impianto pilota per la produzione di biochar, l'analisi della potenzialità di sequestro di carbonio e uno studio economico sulle ricadute del progetto. Queste attività ci hanno permesso di valutare, all’interno di un gruppo di lavoro diversificato e ben strutturato, l’efficacia dell’agroforestazione e delle pratiche ad essa collogate nel migliorare la struttura del suolo e nel trattenere il carbonio, fornendo una soluzione innovativa e sostenibile per affrontare le sfide del cambiamento climatico​.
Alcune operazioni agricole meccanizzate sono diventate più complesse e costose in presenza di filari alberati. Una delle principali sfide nei nostri sistemi silvoarabili è stata quella legata all’irrigazione delle colture. L’uso di impianti di irrigazione a pioggia come Pivot, Rainger e Ippodromo si è rivelato impraticabile, lasciandoci come uniche alternative l’irrigazione a manichetta e il rotolone.
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L’irrigazione a manichetta risulta costosa, non sempre realizzabile e richiede frequente manutenzione. Il rotolone, pur rappresentando una scelta valida – e quella per la quale abbiamo optato, acquistando un MASTER MM3 MP 135 – è limitato dai filari alberati che, già dal terzo anno dopo essere stati piantati, ne riducono il raggio d’azione, rendendo necessari più passaggi, aumentando il consumo di carburante e la necessità di manodopera.
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Abbiamo inoltre riscontrato come la presenza di alberi lungo le scoline, pur proteggendo queste ultime dall’erosione causata da vento e acqua, renda al contempo più difficile la loro pulizia. Questo aumenta il tempo e i costi necessari per mantenere efficienti i sistemi di drenaggio aziendali, indispensabili in un periodo caratterizzato da precipitazioni intense e concentrate in brevi lassi di tempo, come quello a cui ci stiamo purtroppo abituando negli ultimi anni. Per facilitare queste operazioni, abbiamo adeguato il nostro parco macchine acquistando un macchinario per il diserbo meccanico e le lavorazioni del sottofila di frutteti e vigneti, adattandolo alle nostre specifiche esigenze.
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Oltre a ciò, abbiamo in programma l’acquisto di attrezzature specializzate per le potature dei pioppi, con l’obiettivo di renderci sempre più autonomi nella gestione dei nostri filari. Questo ci garantirà tempestività di intervento e un risparmio economico nel medio-lungo termine.
Un’ulteriore sfida dei sistemi agroforestali è legata alla gestione del cantiere di ceduazione. Per giustificare un cantiere di questo tipo, l’azienda acquirente deve poter contare su una quantità di alberi che varia tra le 280 e le 300 unità , l’equivalente di circa un ettaro di pioppeto specializzato. Tuttavia, in un contesto agroforestale come il nostro, gli alberi sono piantati con una densità molto inferiore rispetto a un pioppeto specializzato. Nei sistemi silvoarabili infatti, le piante sono collocate nelle fasce tra le colture agricole e questa differenza diventa davvero significativa. Un singolo filare arriva contare in media 60-80 piante. Volendo quindi avviare un progetto di agroforestazione di questo tipo bisognerà disporre di almeno 5 ettari di terreno per rendere economicamente sostenibili i costiassociati all’allestimento del cantiere di ceduazione. Fortunatamente tutti i nostri impianti coprono abbondantemente i numeri citati in precedenza ma, tale esigenza (non emersa in fase di progettazione), potrebbe rappresentare un ostacolo notevole per gli agricoltori con appezzamenti ridotti o frammentati.
Oltre alle difficoltĂ tecniche ed economiche giĂ evidenziate, esiste una significativa problematica legata al prezzo dei pioppi coltivati in sistemi agroforestali. Questi subiscono infatti una pesante decurtazione del prezzo rispetto ai pioppi cresciuti in pioppeti specializzati.
La ragione di questa penalizzazione risiede nelle percezioni di qualitĂ e produttivitĂ . I pioppi coltivati in sistemi agroforestali, a causa della competizione per le risorse con le colture circostanti e delle condizioni di crescita meno ottimizzate, sono spesso considerati di qualitĂ inferiore rispetto a quelli provenienti da pioppeti specializzati. Questa percezione si traduce in una minore valorizzazione economica.
In un contesto di cambiamento climatico e di crescente domanda di cibo, l’agroforestazione rappresenta sicuramente una soluzione multifunzionale capace di rendere l’agricoltura più resiliente e sostenibile. Questa pratica apporta significativi benefici ambientali, contribuendo alla conservazione del suolo, al miglioramento della biodiversità e al sequestro del carbonio. Tuttavia, l’adozione dei sistemi agroforestali non è priva di sfide tecniche, economiche e normative. Le sfide tecniche includono la complessità della loro gestione e la necessità di conoscenze specializzate. Dal punto di vista economico, l’implementazione di queste pratiche richiede investimenti iniziali considerevoli e un supporto finanziario continuo. A livello normativo, è essenziale che le politiche agricole siano favorevoli per facilitare l’adozione di tali sistemi.
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Il successo economico dell’agroforestazione dipende fortemente dal supporto finanziario e dalle politiche agricole a livello regionale, nazionale e comunitario. Senza questo supporto, la pratica, pur non avendo un impatto negativo sul bilancio aziendale, rischia di non riuscire a generare benefici economici significativi.
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Solo attraverso soluzioni mirate e un adeguato sostegno sarà possibile superare le criticità e realizzare i benefici ambientali e sociali dell’agroforestazione.
Vogliamo offrire un contributo significativo alla ricerca nel campo dell’agroforestazione. Per questo motivo, sono a disposizione spazi dedicati ai ricercatori, inclusi alcuni posti letto all’interno della nostra azienda. Questo ha permesso, permette e permetterà agli studiosi di lavorare sul campo, facilitando lo scambio di conoscenze e l’innovazione.
Un altro aspetto cruciale della nostra visione è l’educazione. Desideriamo creare percorsi formativi rivolti a scuole di diverso grado. Attraverso visite guidate e laboratori didattici intendiamo sensibilizzare i più giovani sui benefici dell’agroforestazione. Crediamo che la formazione delle nuove generazioni sia fondamentale per garantire un futuro sostenibile.
La nostra visione del futuro non sarebbe possibile senza una solida rete di collaborazioni. Grazie alla rete di professionisti che abbiamo creato e consolidato negli anni, possiamo garantire competenze e conoscenze all’avanguardia. Continueremo a lavorare con esperti del settore per migliorare costantemente le nostre pratiche e condividere i risultati ottenuti con la comunità scientifica e agricola.
Convinti dei numerosi benefici dell’agroforestazione, ci poniamo l’obiettivo, ambizioso ma raggiungibile, di diventare un modello in questo settore. Già riconosciuti per il nostro impegno e i risultati ottenuti, miriamo a consolidare e ampliare il nostro ruolo come azienda privata di riferimento per gli impianti agroforestali.
Cantiere di Ceduazione:
•   The World Agroforestry Centre (ICRAF). The Science of Agroforestry. 2020.
•   Nair, P.K. Ramachandran. Agroforestry Systems and Practices. Springer, 1993.
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L’Esperienza della nostra azienda con i Sistemi Agroforestali:
•   Pierluigi Paris, Ricercatore, CNR-IRET, Porano, Italy, conversazioni personali.
•   AGFORWARD, 2017. Agroforestry that Will Advance Rural Development. European Union’s Seventh Framework Programme for Research and Technological Development.
•   European Forest Institute, 2018. AGFORWARD – Agroforestry that will advance rural development. Available at: https://efi.int/projects/agforward-agroforestry-will-advance-rural-development
•   Farm Woodland Forum, 2018. AGFORWARD Project. Available at: https://www.agroforestry.ac.uk/agforward-project
•   IL PROGETTO CARTER: Biochar e nuove superfici forestali: binomio vincente per la conservazione e sequestro del carbonio nel terreno.
Giovanni Boschieri - 22 luglio 2024
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